Fino poco tempo fa, usare la parola “drone” significava fare riferimento a un certo tipo di velivoli a pilotaggio remoto usati prevalentemente in ambito militare, come il Predator dell’Aeronautica Militare. Ad oggi invece quando parliamo di droni si chiama in causa un dispositivo che è più che mai commerciale, acquistato facilmente per scopi ludici o professionali. La diffusione di questo oggetto è stata resa possibile grazie ad alcuni fattori da non sottovalutare: prima di tutto la passione per la tecnologia, che ha portato alla creazione di schede di controllo in grado di gestire i multirotori in modo automatico; in secondo luogo la curiosità e la voglia di integrare il drone in vendita con una action camera che permettesse di effettuare riprese aeree a basso costo e bassa qualità in qualsiasi momento e luogo di volo.
La diffusione dei droni però viene limitata a causa principalmente di due aspetti importanti:
– regolamentazione. In diversi paesi infatti non vi è una regolamentazione chiara che descriva l’utilizzo di questi mezzi, anche se certe zone hanno addirittura vietato l’uso di tale dispositivo anche per scopo ludico.
– sicurezza: se è vero che grazie al progresso tecnologico si ottiene un maggior livello di sicurezza, è altrettanto vero che l’utente finale spesso ha un esperienza molto scarsa e finisce per mettere in pericolo se stesso e le zone in cui fa volare il suo drone.
Certi aspetti ci portano a capire come sia impossibile inventarsi piloti di un drone giocattolo senza aver prima consultato con massima attenzione le regole e le istruzioni costituite proprio per assicurare divertimento nella fase di volo.